ONORE ALL’ITALIA CON LA LEGGENDA DEL PIAVE, L’INNO DI MAMELI E IL TRICOLORE SU OGNI BALCONE (IlSole24ORE, 29 dicembre 2010)

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Per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia e onorare tutti i martiri e i caduti che sacrificarono le loro vite per il sogno di vederci tutti affratellati, prima di ogni cosa dovremmo tutti esporre sui nostri balconi  il “Tricolore”. Poi, due sono le musiche da eseguire: LA LEGGENDA DEL PIAVE e l’INNO di MAMELI, sono la più pura  espressione di amor patrio nate dai cuori ispirati di tre italiani che seppero trasmettere in quei versi e in quelle musiche un entusiasmo e una passione italiana che, così grandi, non emergono da nessuna altra composizione patriottica. L’ INNO di MAMELI , scritto nel 1847 dal patriota genovese Goffredo Mameli, appena ventenne, e musicato da un altro genovese, il musicista Michele Novaro, è il sacro sigillo dell’unificazione ed è e resterà il “canto di tutti noi italiani”. Il poeta Mameli dedicò tutta la sua giovane vita alla Patria, morì, ucciso dai francesi che assediavano la città di Roma, a soli ventidue anni. Il musicista Novaro, che dal suo inno più famoso non trasse alcun vantaggio economico, morì povero il 21 ottobre 1885. LA LEGGENDA DEL PIAVE, inno di incomparabile bellezza (l’unico candidato degno di prendere il posto dell’Inno di Mameli, caso mai si decidesse di cambiare… musica),  celebra, magicamente, il compiuto percorso unitario della nostra Patria. Scritto e musicato nella notte dal 23 al 24 giugno 1918 da E.A. MARIO, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, (Napoli, 1884/1961). Definito dallo storico Aniello Costagliola “il signor tutto della canzone napoletana”, rimarrà un fenomeno unico mai eguagliato da alcuno. Poeta di eccezionale ispirazione e straordinario melodista (componeva le musiche su un vecchio mandolino e sua figlia Bruna, prodigiosa pianista, trascriveva le note sul pentagramma), fu l’ultimo dei “grandi” che fecero di Napoli quella “capitale di arte, cultura e bellezza” amata e ammirata dal mondo intero. E Napoli, poco, pochissimo ha fatto per questo suo eccezionale figlio. Tante sono le sue canzoni conosciute in ogni angolo della terra, successi intramontabili, musiche e poesie che vanno diritte al cuore… e per qualche minuto ti fanno “volare”… e non vedi né “fango” né “mondezza”. Ma questo è tutto un altro discorso. Torniamo all’Inno di E.A. Mario, la sua “canzone” accompagnò e sostenne sui campi di battaglia l’avanzata progressiva e inarrestabile dei nostri soldati che conclusero le sorti della guerra con una disperata ma fulgida vittoria! Il Generale Armando Diaz inviò all’autore il telegramma:” Mario, la vostra Leggenda del Piave al fronte è più di un generale! Unanimemente riconosciuto del tutto apolitico, questo Inno ancora oggi ci commuove, ci esalta e ci fa sentire orgogliosi di essere figli della grande ITALIA!  P.S. Ebbi l’onore e la gioia di conoscere E.A. Mario nel 1953, e fino al 24 giugno del ’61, giorno della sua morte, frequentai la sua nobile casa e la sua splendida famiglia. Nel 1960 mi regalò l’autografo, con dedica, dei versi della LEGGENDA DEL PIAVE. A mia volta, nel 2001, ne ho fatto dono alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

Raffaele Pisani

(IlSole24ORE, 29 dicembre 2010)

Last modification: Gio 30 Mar 2017
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